Creato da fading_of_the_day il 17/11/2010

Fading of the day

....as night takes over

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Post n°105 pubblicato il 14 Marzo 2014 da fading_of_the_day
 

Madison si trovava nel punto più lontano del lungo bancone e trafficava con delle birre in bottiglia che non volevano saperne di entrare nel congelatore. Era un bella ragazza mora che avrei etichettato come mediterranea, se non l'avessi sentita parlare. L'accento era tipicamente a stelle e strisce. Il fascino della vecchia Europa colpiva anche loro.

Madison aveva tutto ciò che una banconista di un pub dovrebbe avere. Le misure al punto giusto, capigliatura corvina mossa, labbra estese, occhi grandi e profondi, abbigliamento capace di provocare contratture cervicali. Feci il massimo per mantenere un atteggiamento professionalmente investigativo.

-Il fatto che tu ed Elisa vi frequentiate non è passato inosservato qui al pub...

Madison, oltre ad essere una gran bellezza, aveva voce e capacità espressiva non comune. L'avevo sentita parlare già diverse volte e mi aveva davvero colpito. Ogni singola parola era una pennellata di colore, si poteva capire esattamente cosa intendeva attraverso le sue inflessioni. Aveva un'attitudine a variegare ciò che le usciva dalla bocca davvero esaltante, l'intonazione usata sempre quella corretta. Avrei scommesso che avesse studiato teatro.

Esteticamente era una ragazza che riusciva ad appagare i sensi maschili a trecentosessanta gradi. Movenze eleganti da morbido gatto di casa, profumo di ibisco come aura da santa. Andava oltre il classico stereotipo di ragazza-carina-che-fa-girare-le-teste. Era riuscita nell'intento di ridisegnare i confini del sogno maschile, portando l'asticella diversi centimetri più su. Era una saltatrice in alto che voleva stabilire un nuovo record mondiale di estetica tridimensionale. Bucava altezza, lunghezza e profondità con slancio inesauribile, stravolgendo i poveri confini della geometria solida. Era una divina celebrità pentasensoriale.

-Sono d'accordo: il cliché dell'uomo di successo e della ragazzina giovane, pur essendo uno dei più abusati è, al contempo, uno dei più vincenti. Non passa di certo inosservato.

Il colloquio si preannunciava interessante, ma Madison aveva da sbrigare la prassi ante apertura. Decisi di andare sul concreto.

-So che stai per iniziare il turno e non voglio andare per le lunghe. Sto cercando di fare un po' di luce su quanto è successo. La polizia al momento è molto disorientata e non ha ancora stilato una lista dei sospettati. L'unico aspetto acclarato della vicenda è che l'aggressione è avvenuta a scopo intimidatorio.

Le parole mi uscirono di bocca tutte d'un fiato da consumato sbirro in divisa.
Non sapevo se facevo bene a confidare i dettagli dell'indagine ad una persona che conoscevo da mezz'ora, ma mi resi conto che se volevo vederci chiaro dovevo, in qualche modo, rischiare.

Madison mi guardava di sottecchi mentre con la mano compiva movimenti circolari per pulire il bancone. Mi diede l'impressione di immagazzinare tutte le informazioni che le restituivo. Proseguii.

-... e poi, aldilà del fattaccio, sono passato qui a parlarti perchè sono un po' preoccupato per Elisa anche per altri motivi. So che voi siete molto amiche...

Feci una pausa per captare ogni sua minima reazione. Ma era una maschera.

-Ieri al telefono era angosciata, aveva chiaramente pianto. Non mi ha voluto dire cosa la preoccupava. Non credo fosse una crisi dovuta a quanto accaduto. Sospetto che ci siano altri problemi e...

-...e , da bravo fidanzato premuroso, vorresti sapere dalla sua amichetta del cuore se sa qualcosa...

Madison ruppe il silenzio.

-Diciamo che messa così la cosa fa un po' schifo. Ma hai centrato l'obiettivo...

Proseguii.

-Madison, ciò che in questo momento davvero mi sta a cuore è aiutare Elisa, capire se ha davvero un problema grosso. Per cui, se sai qualcosa, dovresti dirmelo

Madison si fece seria.

-Prima ti ho detto che la vostra liason non è passata inosservata. E con questo intendevo che una dello staff, una certa Liz, ha fatto qualche battutina un po' acida su voi due. Ma lì per lì non ho dato peso alla cosa. Lei è sempre stata gelosa di Elisa, a più livelli. Del fatto che sia carina, affabile, la pupilla del capo...

Pupilla del capo? Ma se Tom mi aveva detto che aveva un "rapporto professionale" con lo staff, da dove venivano fuori ora le preferenze? Per il momento registrai l'informazione e lasciai correre.

-Liz a parte, che tu sappia, potrebbe esserci di mezzo anche qualche vecchia storia naufragata male? Sto pensando agli ex di Elisa... Se ne ha avuti, intendo...

Madison mi squadrò come se fossi piombato lì da Alfa Centauri.

-Se ne ha avuti? Ma insomma, Jeremy, da quale pianeta provieni? L'hai guardata bene? Pensi che una come Elisa se ne stia chiusa in casa tutti i weekend?

Quell'uscita un po' mi infastidì. Madison se ne accorse.

-Scusami, non volevo essere irrispettosa nei tuoi confronti. Però mi hai chiesto la verità e voglio dirtela. Elisa ha avuto diversi ragazzi. Con alcuni non è finita proprio bene. In special modo con l'ultimo, un certo Robert. Lui la picchiava a quanto ne so...

Sentii ghiaccio rotolarmi giù lungo la schiena. La mia piccola Elisa... Mantenni la calma.

-Sai se sono ancora in contatto?

-Non saprei che risponderti, Jeremy: Elisa non me ne ha più parlato ultimamente...

Dopo la conversazione con Madison avevo l'impressione di aver scoperchiato il vaso di Pandora. Vedevo polvere di male che danzava attorno ad Elisa, le sporcava i capelli, le infastidiva gli occhi. Mentre ritornavo a casa, sul mio taccuino mentale annotai i tre nomi: la collega invidiosa Liz, l'ex fidanzato manesco Robert e Tom, che nella mia classifica occupava il gradino più basso del podio. Già proprio Tom. Possibile che l'affabile amicone, tutto casa e pub, fosse in realtà una sorta di padre-padrone? Uno di quelli che fanno avance alle proprie dipendenti e, se queste non accettano, le ricatta?

Se volevo portarmi avanti con il lavoro dovevo agire con metodo. Decisi di concentrarmi su un indiziato alla volta. Forse per soddisfare un'involontario slancio di gelosia, iniziai da Robert.

Avevo sempre maledetto i social network. Da quando il mio primo libro aveva avuto successo, la mia lista amici aveva raggiunto quota trentacinquemila, dei quali ne conoscevo di vista, forse, una decina. Sbirciai nel profilo Facebook di Elisa e, percorrendo la timeline a ritroso, cercai di mappare le fasi della sua storia con Robert. Lei e Robert a Lochness, lei e Robert a cena dal messicano, lei e Robert a Stoccolma... Mazza grosso questo tizio... Spero di non doverlo mai incontrare.

Vediamo di scoprirne un po' di più.

Robert Bjorklund, anni 28
attività preferita: arti marziali
segni particolari: gli piacciono i tatuaggi
interessi: militante del DS, partito svedese di estrema destra

Ma con che razza di personaggio stava prima Elisa?

 
 
 
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