Creato da fading_of_the_day il 17/11/2010

Fading of the day

....as night takes over

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Post n°115 pubblicato il 27 Marzo 2014 da fading_of_the_day
 

Il posto che aveva scelto Madison era  un po' diverso da quello in cui lavorava. Atmosfera più ricercata, luci soffuse. L'aveva scelto l'americana ed i conti tornavano. Si vedeva lontano un miglio che era un locale che le calzava a pennello, un abito di fine sartoria che aderiva magistralmente alle sue forme da diva. L'ambientazione rispecchiava decisamente Madison in tutto e per tutto: dagli arredi ai toni pacati degli avventori, passando per la qualità dei beveraggi. Madison ordinò un'elegante cosmopolitan, io una più proletaria franziskaner. Si era agghindata di tutto punto come se fosse la protagonsita di un'uscita galante, invitata da un rampante broker della city o da un ricco principe arabo. Dall'altra parte del tavolo, invece, sedevo io, un po' a disagio come un bambino che l'ha combinata grossa. Sentivo discendere lo sguardo torvo di disapprovazione di Elisa.

Le ciglia lunghe e nere di Madison facevano capolino da sopra il bicchiere come morbide piume di pavone. La camicetta aperta ad arte per incuriosire quanto bastava. Le mani curate con un delizioso french arabeggiante ad impreziosire le unghie. Madison era decisamente di un livello superiore.

Iniziammo la conversazione e, per rompere il ghiaccio, mi raccontò che proveniva da una famiglia di attori di teatro. Aveva viaggiato molto durante l'infanzia e l'adolescenza. Stati Uniti e tanta Europa, con il prestigio dei teatri di Londra in prima linea. A quindici anni era passata per Edimburgo ed era stato amore a prima vista. Aveva deciso di stabilirsi lì. La compagnia teatrale aveva fatto una discreta fortuna nelle più importanti venue del Regno Unito e lei aveva eletto Edimburgo come sua residenza fissa. Iniziò gli studi all'istituto d'arte dove conobbe Elisa.

-Sin da subito siamo entrate molto in sintonia. Per certi versi siamo molto simili caratterialmente e condividiamo molti interessi. E' una persona leale ed un'amica sincera e disponibile. Dopo poco che ci conoscevamo diventammo inseparabili. E, ad un certo punto, il nostro rapporto andò un po' oltre l'amicizia...

Bevvi  un sorso bello lungo e, posato il boccale, la mia espressione non aveva bisogno di sottotitoli.

-Ecco - riprese lei rompendo il momentaneo imbarazzo - non so se ciò che sto per dirti ti sconvolgerà, né se farà cambiare l'idea che hai di Elisa e di me, ma credo che sia giusto che tu sappia...

Madison fece una pausa, perfetta sintesi delle sospensioni teatrali che aveva sicuramente respirato a pieni polmoni. Io continuai a rimanere in silenzio, anche se avevo un presentimento più che concreto di ciò che stava per dirmi.

-Io ed Elisa ci siamo amate, di un amore che è molto superiore all'amicizia. Ci siamo amate con la testa e con il corpo ed è stato il periodo più bello della mia vita...

Sarebbe complesso sintetizzare cosa provai di fronte a quella rivelazione. Fui invaso da un ventaglio di emozioni amplissimo e ne ero paralizzato. Nonostante l'empasse provai a non scompormi ed a porgere, evangelicamente, l'altra guancia.

-Parli al passato e quindi desumo che i vostri rapporti si siano raffreddati. Sbaglio?

Volevo capire se la loro storia andava avanti anche ora che ero io il compagno ufficiale di Elisa. Il pensiero che mi mettesse le corna con una donna era un'eventualità innanzi alla quale mi trovavo spaesato. Madison mi guardò con un sorriso che trovai complicato interpretare. Dietro ci si poteva leggere una sorta di conforto materno, la carezza al cucciolo d'uomo affranto dalle ingiustizie della vita.

-Diciamo che ad un certo punto l'amore può finire. Questo accade soprattutto con le storie intense, fatte di passione, gelosia. A volte penso che la nostra sia stata una meravigliosa utopia. L'amore saffico è, in realtà, una pazzesca utopia, perchè mette a nudo due donne che si amano, le mette l'una di fronte all'altra, senza alcuna protezione. L'amore ci rende nudi, Jeremy. E una donna ha paura di mostrare le proprie fragilità ad un'altra donna. Molto più che ad un uomo.

Profondità e capacità d'analisi impeccabili. Non potevo che condividere.

-Vedi, io credo che rivelarsi nudi di fronte al prossimo sia una situazione che spaventa. Uomo o donna che ci sia davanti.
-Ma quando ci sono due donne in ballo è ancora peggio, perchè una donna graffia laddove l'uomo abbaia. Fidati Jeremy.

Mi fidavo. Il pensiero di Elisa che baciava un'altra donna era un'eventualità che non avevo mai perlustrato. Mi eccitava? Da un lato si, sarebbe stato ipocrita negarlo. Mi spaventava? Molto, era pur sempre un tradimento. Aver come avversario un pretendente uomo era una sfida che potevo combattere ad armi pari. Ma  dover duellare contro una donna, dovermela vedere con un nemico che non conoscevo, faceva vacillare le mie sicurezze.

Passai alcuni secondi di assenza mentale, durante i quali mi sentivo stordito, come un pugile che incassava una serie di diretti al mento, tutti targati "Elisa": l'aggressione, l'ex violento, la madre menefreghista, l'amante lesbica. Cosa mancava all'appello?

-A questo punto la storia si allaccia a quanto volevo dirti in relazione alle tue indagini. Questo è stato un preambolo un po' lungo, ma doveroso. Era importante, Jeremy, affinchè tu contestualizzassi al meglio quanto ora ti dirò...

 
 
 
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LOVING ELISA BROWN 2/2

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