Creato da fading_of_the_day il 17/11/2010

Fading of the day

....as night takes over

HAUNTED BY YOUR....MUSIC (1/5)

 

HAUNTED BY YOUR....MUSIC (3/5)

 

HAUNTED BY YOUR....MUSIC (4/5)

 

 

« 1.3. »

2.

Post n°165 pubblicato il 24 Giugno 2014 da fading_of_the_day
 

La casa di Kirkwall era un'austera costruzione in pietra naturale su tre livelli. Sorgeva su una sorta di piccolo promontorio, con il lato sud che si affacciava sul mare. Tutt'intorno, un bellissimo giardino, lievemente trascurato ma incantevole per il senso di pace che riusciva a trasmettere.

A fare da sfondo, le colline verdi popolate da pascoli di angus rossicci e le scogliere ripide, vive nelle tonalità che digradavano dal verde intenso al marrone delle rocce nude. E poi c'era lui: il respiro ventrale della grande bestia dormiente, il canto sommesso del  possente Mare del Nord.

Passeggiavo con l'odore dell'erba umida padrona delle mie narici e pensai a cosa stesse succedendo in quello stesso istante, in uno dei numerosi universi paralleli.

 

-Come ti chiami?
-Elisa...

Le guance rosse d'imbarazzo
I suoi occhi, cristalli di sale tra la sabbia.
Il sorriso, morbido come il profumo di bacche di vaniglia

 

Da qualche parte dello spazio-tempo, in seguito ad una qualche biforcazione lontana cinque anni nella mia memoria, c'ero io, un altro io, con Elisa che ci rincorrevamo sulla spiaggia al calar del sole. Si, doveva essere proprio la spiaggia di Barceloneta, che amavamo tanto, verso maggio, quando non c'era ancora la calca estiva. Elisa indossava una sorta di copricostume bianco di cotone grosso ed un paio di shorts in tessuto jeans. Un cappello di canapa, di quelli tipo western, le dava un tocco sexy, da reginetta del rodeo.  La prendevo per i fianchi, dopo che mi aveva fatto sudare non poco per acchiapparla, e la facevo cadere sulla sabbia. Distesi, le scostavo il cappello dalla fronte e la baciavo. Poi, lei mi guardava con gli occhi sgranati, terrorizzati dal fatto che potessi attaccare a farle il solletico sulla pancia. Era una cosa che non sopportava, che la faceva ridere fino a sentirsi male.

 

-Non mi piace questa tipa, per niente...Com'è che si chiama?
-Denise...
-Ehi, caballero, ricordati che ci sono io, io e basta, ok?

Elisa e la sua espressione severa.
 Elisa ed il suo profilo principesco,
come prua di nave vichinga che solca le nebbie dei mattini nordici.

 

Pensai che, in effetti, il destino era stato davvero crudele, perchè con tutte le possibili vite parallele in cui avrei potuto ritrovarmi, ero capitato proprio nella peggiore. Pensai a cosa sarebbe successo se il giorno del nostro matrimonio, invece di guardarla con sprezzo ed abbandonarla dopo lo scambio delle fedi, le avessi sorriso, turandomi il naso e mandando giù con evangelica indulgenza. Forse, ora saremmo nel salotto di quella casa, sorseggiando un bicchiere di vino rosso in attesa del crepuscolo.

Passai accanto alla lapide e vidi la sua foto. Avevo messa una di quelle che avevamo scattato insieme all presentazione del mio secondo libro, in cui lei indossava l'abito scuro a sirena. Era una principessa, bellissima e sfortunata, perchè seppur sorridente, le si riusciva, comunque, a leggere un velo di tristezza dentro, che l'accompagnava come una maledizione. L'eterna dannazione con cui gli dei l'avevano punita perchè aveva osato sfidarli con la sua bellezza.

 

-Jeremy ti prego, non andartene, ti supplico...

Elisa ed i suoi occhi sbavati di nero.
Elisa e l'amore che le scivolava tra le dita.

Benvenuti nel luogo dove il sole è freddo e gli uccelli non canteranno mai.

 

Elisa se ne era andata: a ventisette anni aveva deciso di salutare il mondo, in punta di piedi e senza clamori, come una ballerina di danza classica che spariva a lato del palco. Era tornata alla terra immune alle crepe del tempo, come un eroe antico, a cui la scomparsa prematura conferiva gloria ed immortalità.

Osservai quella foto. La grazia dei capelli raccolti, il disincanto dei suoi occhi verso il mondo, il sorriso dipinto di infantile stupore e mi lasciai andare, mi lasciai andare come non avevo fatto mai prima di allora.

Mi lasciai andare, perchè capii, in quel momento, che l'avevo davvero persa per sempre.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

LOVING ELISA BROWN 2/2

Citazioni nei Blog Amici: 18
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2nodopurpureoNoRiKo564Rosecestlavielascrivanafading_of_the_daySky_Eaglesperanza1945IlGrandeSonnolab79cloneselvaggiopsicologiaforenserioga651965pantarei63rbfinancial
 

ULTIMI COMMENTI

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963