Creato da fading_of_the_day il 17/11/2010

Fading of the day

....as night takes over

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Sweet Await

Post n°5 pubblicato il 30 Novembre 2010 da fading_of_the_day
 

 


"Ciao, mi è piaciuto molto il tuo post di mercoledì scorso.
Vorrei scambiare quattro chiacchiere con te appena possibile.
A presto, Emma"

La telefonata di Markus non aveva fatto dimenticare ad Emma la priorità di quella serata. Aveva preso un bel respiro ed senza pensarci su troppo aveva scritto l'email. Non sapeva nulla dell'autore, ma sospettava non fosse madrelingua inglese. Nonostante non vi fossero errori di alcun tipo, lo stile era decisamente troppo pulito per non dar adito a sospetti. Ma poco male: quello che ora le interessava era entrare in contatto con quella persona al più presto.

Del resto quell'articolo l'aveva letteralmente catturata: l'aveva letto e riletto una decina di volte, quasi alla ricerca di qualche particolare, di un indizio, di un segno illuminante. Non sapeva neanche lei bene cosa stesse cercando, ma sentiva che era la cosa giusta da fare. Era una caccia al tesoro insensata, ma il suo sesto senso sembrava volerle dire qualcosa.

Continuò per tutta la sera a controllare nervosamente la mail.
Ma nulla.

Dopo una breve cena decise che non era ancora tempo di andare a dormire: del resto il primo impegno del giorno seguente lo avrebbe avuto nel pomeriggio con Markus. Così, preparò una tazza di lungo caffè nero e decise di curiosare sul blog.

Scoprì diverse cose: i suoi gusti musicali spaziavano dalla trance al metal, lo appassionavano gli studi sulle antiche civiltà, le lingue (ne conosceva 4), la cucina, lo sport...Insomma, era un tipo interessante. Si trattava di un "lui": Emma lo aveva desunto curiosando tra i vari articoli.

Nonostante il prezioso appoggio della lunga bevanda nera, Emma iniziava ad aver sonno.
Gli occhi le si chiudevano e schiudevano sempre più frequentemente; la frangia, ormai, più che un vezzo modaiolo, diveniva un'ottima visiera per schermare la luce del monitor che diventava sempre più molesta. La mano destra ogni tanto vacillava sotto il peso della testa. Ad un tratto decise di appoggiarsi sulla scrivania, per riposare un po', usando le braccia come improvvisato cuscino.

Il sonno l'aveva appena abbracciata quando squillò il telefono.

Era sua madre.
Non che la cosa la sorprendesse vista l'ora. Era solita chiamarla agli orari più strani, dicendole in continuazione: "sei sempre in giro, non ti rovo mai nelle ore tipiche ai comuni mortali".

Da quando avevano riallacciato un po' i rapporti la chiamava molto spesso, facendole sempre le solite domande: come stai?, hai mangiato?, quando passi a trovarmi?... Emma rispondeva con il piglio della brava figlia, temporeggiando quando si trovava in difficoltà. Mentre annoiata ripeteva la consueta filastrocca, ebbe un sussulto. Vide sul pc che l'icona della email aveva preso a lampeggiare.

Dissimulò l'entusiasmo mantenendo il suo solito aplomb da conversazione telefonica familiare. Appena riagganciò, una luce le attraversò gli occhi.

Di colpo il sonno e la stanchezza erano spariti.

Era finalmente giunto il momento tanto atteso.

Lui aveva risposto.

 
 
 
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