Creato da fading_of_the_day il 17/11/2010

Fading of the day

....as night takes over

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Post n°119 pubblicato il 02 Aprile 2014 da fading_of_the_day
 

Salutai Madison, se non altro, con le idee più chiare. Ora avevo un possibile colpevole in più ed una prospettiva del tutto nuova da cui guardare Elisa. Non avevo ancora elaborato il fiume in piena che mi si era riversato addosso. Qualcosa era cambiato nei sentimenti che provavo per Elisa?

Ma, forse, la domanda più giusta era: il passato di Elisa contava davvero per il nostro presente?

Avevo sempre pensato che non era giusto farsi condizionare dal pregresso di una persona, giudicarla per ciò che aveva fatto prima di me, per i partner che aveva avuto. E continuavo ancora  a pensarla così. C'erano, tuttavia, degli aspetti che mi stravolgevano letteralmente.

Elisa non mi aveva mai detto nulla della sua bisessualità. Questo era un dato di fatto che aveva un certo peso, anche se  ciò non aveva influito, almeno fino a quel momento, nella nostra relazione. Della serie: Elisa ormai aveva fatto la sua scelta: tutto quello che aveva vissuto nel passato avrebbe occupato, al più, qualche pagina nell'album dei ricordi. Questa visione era senz'altro confortante perchè presupponeva fedeltà da parte sua. Ma potevo esserne davvero sicuro?

Accanto a tutto ciò c'era la questione dell'aggressione ancora irrisolta. La mia vita privata si mischiava con le indagini. Il passato di Elisa contaminava pericolosamente il presente. Suo e mio. Fino a che punto dovevo farmi coinvolgere?

-Elisa credo sia il caso di fare una chiacchierata. Ho parlato con Madison e so tutto..

Lo sguardo di Elisa era quello di una bimba alla quale è stato tolto lo zucchero filato.

-Per il momento vorrei tralasciare i vari triangoli amorosi tra voi e concentrarmi sulle questioni più urgenti...

Feci una pausa strategica. Elisa abbassò lo sguardo visibilmente imbarazzata. Proseguii.

-La polizia sta cercando di fare il possibile per trovare l'aggressore: rappresenta un pericolo concreto per te visto che potrebbe farlo di nuovo. Ma per aiutarti dobbiamo sapere la verità

Mi scappò un "noi" che Elisa recepì subito. Collegò tanti particolari: le mie assenze, alcune scuse, e realizzò che ero parte attiva nell'indagine. Non la prese bene.

-Quindi è così? Hai giocato a fare il piccolo investigatore senza dirmi nulla?

Elisa era fuori di sè. Gesticolava rabbiosamente, tirando fuori con quello sfogo tutte le tensioni che si portava dentro da troppo tempo.

-Avrei voluto che tu mi avessi reso partecipe di quello che facevi. Dei tuoi movimenti, delle persone che incontravi, dei progressi. Avevo bisogno di sicurezza e tu invece mi restituivi menzogne.

Il cuore mi si strinse.

-Elisa, era importante muoversi con la maggior cautela possibile. E cautela significa discrezione. Ci sono in ballo pure io: potrei essere io stesso il destinatario indiretto della tua aggressione.

Le rivelai i particolari del biglietto e la sua espressione cambiò di colpo. La rabbia fu sostituita dalla paura.

-Perciò ho bisogno che tu mi dica le cose, che mi parli di tutto ciò che è successo nel passato e che può avere risvolti nel tuo presente. Nel nostro presente.  Madison mi ha detto che la sera dell'aggressione dovevi incontrare Robert: vi ha sentiti al telefono...

-Robert non c'entra nulla - irruppe lei - Madison si sbaglia
-Elisa, in questo momento mi importa relativamente se hai ancora dei contatti con lui. Stiamo cercando di capire se questo individuo è davvero pericoloso.

Simulai disinteresse per un eventuale flirt, anche se la cosa mi avrebbe bruciato non poco. Elisa non replicò e una lama fredda mi passò sulla gola.

-Insomma è così? Veramente provi ancora qualcosa per lui?

Mi sentii improvvisamente stanco e, di colpo, il peso di tutto ciò che avevo passato in quel periodo mi si caricò sulle spalle, con violenza e senza preavviso. Avvertii un senso di inutilità, di amore non corrisposto. Ero deluso, avevo voglia di andar via e piantare tutto e tutti. Viva il Canada. Viva la mia vita oltreoceano.

-Jeremy, ti ribadisco che Robert non c'entra nulla

Elisa non apparve molto convincente in quella sortita e ciò non fece altro che peggiorare il mio senso di frustrazione.

-Non DEVI prendermi in giro...
-NON ho incontrato Robert e NON mi importa nulla di lui. Io amo TE. Sei tutto quello che ho.
-E allora CHI diavolo era con TE all'appuntamento?

I toni di entrambi si scaldarono. Non ci era mai successo e ne fummo stupiti. Darci addosso, urlarci contro, era qualcosa che mi dava la nausea.
Respirammo a fondo e f
u Elisa, stavolta, a riportare tutto su binari più rilassati. Si avvicinò e mi prese il volto tra le mani.

-Non c'era nè Robert nè mia madre, e chi ho sentito per telefono è la stessa persona che poi avrei incontrato più tardi. Madison ha frainteso il tono della telefonata. Non ne ho parlato prima perchè si tratta di una cosa davvero delicata e per rispetto ho taciuto. Quella sera ho visto...

Suonò il telefono.

Era Friedman.

 
 
 
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