Creato da fading_of_the_day il 17/11/2010

Fading of the day

....as night takes over

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Post n°144 pubblicato il 13 Maggio 2014 da fading_of_the_day
 

Aspettai che Jeremy uscisse per andare a chiacchierare da Friedman circa la questione dell'incendio. Liz mi aveva mandato un messaggio e mi aspettava, come al solito, sul retro del Kings Wark, lì dove l'odore della cucina si faceva acre e nessun cliente ci avrebbe pensato due volte a rimandare indietro l'ordinazione.

Durante il tragitto mi accessi una sigaretta: Jeremy non voleva che fumassi, diceva che, oltre a farmi male, accelerava il metabolismo e mi faceva diventare ancora più magra. Ma ero tesa e stavo per fare una cosa che odiavo. Mi dava molto fastidio fare le cose di nascosto ed iniziai seriamente a maledrimi per essermi imbarcata in quel casino. Maledivo il giorno che avevo conosciuto Liz e Madison, maledivo il giorno che avevamo iniziato con la storia dell'alchimia. Maledivo il giorno che avevo incontrato Jeremy...

Jeremy l'amore della mia vita: come potevo dire una cosa del genere?

Si che la potevo dire, visto che averlo conosciuto equivaleva ad averlo coinvolto in una storia complicata. Poi c'era un'altra cosa: il fatto è che non lo avevo conosciuto per caso. Tutto era stato pianificato per un preciso scopo. Uno scopo che ora mi faceva schifo ma dal quale non avevo potuto sottrarmi. Dovevo aiutare una sorella precipitata a piè pari in un gran casino. E quando si tratta di aiutare una sorella non ci si può mai tirare indietro. Ma io Jeremy lo amavo, lo amavo alla follia. Speravo solo che avrebbe potuto perdonarmi quando la verità sarebbe venuta a galla.

Jeremy ti amo, non mi lasciare...


Vidi da lontano Liz che mi sorrideva. Certo che bella era bella...

Mi salutò con un gesto della mano, il gesto che facciamo noi sorelle: pugno chiuso e pollice in fuori. Appena fui ad un tiro da lei, mi prese per la nuca e mi diede un bacio sulle labbra, proprio come fanno le sorelle. Come faceva anche Madison.

-Questa storia mi sta stufando, Liz, Sai che mi stai chiedendo un favore davvero grosso?
-E' l'ultima cosa che ti chiedo. Devo solo uscire fuori da questo casino al più presto.. Hai portato l'agendina?
-Tieni fai presto... Liz: io ti aiuto perchè con il cappio al collo non ti ci lascio, ma se per causa tua va a finire male con Jeremy, sappi che non ti perdonerò mai...

La guardai nel modo più cattivo che potessi, ma in fondo era sempre una sorella e l'amavo. Mi sorrise e mi diede un altro bacio, questa volta a labbra dischiuse. Le nostre lingue si toccarono, sentii il suo sapore, l'inebriante sapore di fragola che proveniva dal suo lipstick. Lo adoravo e per alcuni secondi non riusci a staccarmi.

-Liz ora devo andare...
-Eli, aspetta... Per quella questione dobbiamo organizzarci: lui vuole quella cosa e se l'avrà io sarò libera. Dopo non ti chiederò più nulla. Te lo giuro.
-Non so ancora come fare, devo pensare ad una strategia. Qui non si tratta solo di te e di me, c'è in ballo anche un'esterno e capirai bene che...
-...che non vuoi metterlo in pericolo... Lo so.
-Liz: io non voglio che ci vada di mezzo Jeremy...
-Eli, purtroppo è necessario altrimenti non ne usciamo

La guardai di nuovo male e, poi, il pensiero del pub di Tom mi fece salire un conato di vomito.

-Liz... e comunque con la storia del pub di Tom hai esagerato... Non c'era bisogno, davvero... Tom non se lo merita.
-Era necessario Eli, era necessario per confondere le acque. I russi erano disposti a reggere il gioco e sapevano che lui è in grado di pagare profumatamente i loro servigi. Pagherà profumatamente se avrà quello che vuole. E per avere quello che vuole ho bisogno di te. Di voi... E' un maledetto circolo, Eli, è un maledetto circolo...

Liz riusciva ad essere davvero cinica quando voleva. In quei momenti la disprezzavo, anche se riconoscevo che aveva quella lucidità e freddezza che a me mancavano, che erano basilari per gestire quel tipo di situazioni.

-Liz: ora devo davvero andare. Voglio tornare a casa prima di Jeremy
-Eli... solo un'ultima cosa. Domani ci dobbiamo vedere per l'altra questione, la questione di Madison...

La guardai in cagnesco: quelle cose mi spaventavano e lei lo sapeva.

-Liz sai benissimo che in due non riesce e poi io di sera non posso muovermi. Se ho il turno lavoro e se non non ce l'ho non ho una scusa plausibile da dare a Jeremy. Quindi il problema non si pone...
-Non devi preoccuparti di questi dettagli, ho risolto io il problema: verranno altre sorelle, le loro nonne hanno centocinquanta anni e ci vediamo al tramonto da me. Ti ho cambiato il turno e sei giù al pub nel pomeriggio

Rimasi interdetta e annaspai cercando una scusa, ma subito mi accorsi che non avevo via d'uscita e mi rassegnai. Liz era una sorella e con le sorelle c'era in piedi un patto di sangue.

-Aspetta... centocinquanta non è Edimburgo... Queste sorelle sono di... sono di...
-Contea di Cork, Irlanda...

 
 
 
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