Fading of the day

Fooling Me. Or Not.

-Tesoro, ho bisogno di te, stavolta ci siamo....
-Mmmh, non so se ne ho voglia...
-Sai che sarai ben ricompensata...
-Allora non si tratta di un interesse puramente professionale? C'è anche dell'altro.
-Chi vivrà, vedrà... Ad ogni modo fidati: non ti deluderò.
Ma ora mettiamo da parte le battute. Sono arrivata ad un punto di svolta con l'indagine ma mi manca un anello che colleghi il mio uomo al traffico illecito
-Sei sicura di volerlo spedire in gattabuia? Pensavo ti iniziassero a gustare i giochini erotici con Simon...
-Raquel non fare la cretina...
-Magari tu no, ma lui lo so che sbava per te, per la ragazzina volubile e capricciosa che gli fa salire il sangue al cervello.
-Raquel, piantala. La gelosia con me non funziona. E poi lo sai bene....
-Lo sai bene cosa? Io non so nulla...
-Sai bene che io amo te. Te e basta.
-Sarà, ma quello stronzo prima va in galera e prima sono tranquilla.
-Tempo al tempo...Ora cerca di stare serena e ascoltami. Ho bisogno di alcune informazioni.
Devi entrare nel conto di Simon e prendere traccia di tutti i passaggi di soldi tra lui e la Intec Corporated. Se troviamo la connessione è fregato. E' dentro fino al collo con il traffico di squillo.
-Per la felicità della moglie, immagino...
-Chi Faith? Faith è solo una povera diavola che non ha la minima idea delle porcherie che combina il suo perfetto maritino, per giunta scrittore di romanzi da spiaggia. Ora devo riattaccare. Ti bacio.

Rebecca con la coda dell'occhio scorse un uomo che si stava avvicinando alla sua panchina di buon passo. Qualcosa le diceva che la destinataria di tanta fretta era proprio lei. Dopo anni di onorato servizio per Scotland Yard, le veniva naturale ed immediato fiutare certe cose. Senza scomporsi, abbassò il cappuccio della felpa, come a rendersi più riconoscibile.

-Rebecca Whitely? Molto piacere, Xavier Dupont.
-Molto piacere. A che debbo l'onore della sua conoscenza?
-Signorina Whitely, sono l'amministratore delegato della Intec Corporated, azienda da anni impegnata nel campo della moda e del make up.
-Che onore... E' forse un mio ammiratore?

Martin si era appoggiato all'estremità del desk assumendo un'angolo di visuale che gli permetteva di assistere all'incontro in modo più che discreto.
Appena la ragazza abbassò il cappuccio, fece una smorfia.

Rebecca, di nuovo lei: l'amica di Raquel. Non le era mai particolarmente piaciuta per la sua influenza a cui Martin addebitava lo scarso interesse che Raquel mostrava per lui. Chissà quali grilli per la testa le aveva messo. Nel suo immaginario, infatti, Rebecca era una festaiola che tirava tardi la notte a rimorchiar sprovveduti da spennare a forza di gin lemon. D'altronde, anche il suo abbigliamento di quella mattina lasciava ben poco spazio ad altre interpretazioni. Vestitino da sera, tacco alto e felpa per lenire il freddo accentuato dal post sbronza.
E il signor Dupont, poi, uomo borghese, affascinante, colto, di classe e con il portafoglio pieno di soldi. L'attempatello allocco da prosciugare, almeno finché non si saerbbe presentata una preda più succosa da spolpare.

-Guardali i finti sorrisi formali, la strette di mano. Alla scenetta ipocrita non avevo pensato.
Che fa, ha forse paura che qualcuno li spii e mandi un bel servizio fotografico alla moglie?

Martin si diresse disgustato alla sua postazione.
La giornata iniziava prendendo una brutta piega.