Creato da fading_of_the_day il 17/11/2010

Fading of the day

....as night takes over

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Messaggi del 10/04/2014

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Post n°124 pubblicato il 10 Aprile 2014 da fading_of_the_day
 

La mattina dopo Elisa si svegliò molto prima di me. Quando mi affacciai al salone la vidi distesa sul divano con gli occhi fissi sul mio romanzo. Non dissi nulla per non disturbarla. Appena mi vide si illuminò.

-Sono tre volte che leggo l'ultima pagina, amore mio...
-Ci sono errori?

Non mi rispose. Iniziò a leggere a voce alta.

"Il sole invase la linea dell'orizzonte poco a poco, con la sottile grazia di una timida armata crepuscolare, al cui cospetto la luce del giorno si arrendeva. Gli ultimi gabbiani erano fuggiti via, lasciando orfane le nuvole e solitario protagonista il cielo indaco, spruzzato di rosso ed arancio. Lo spettacolo si ripeteva di nuovo, come una perpetua melodia di amore e morte.

I miei pensieri parevano dissolti dal tocco dolce del mare, l'unico degno di accarezzare la bocca nebbiosa della baia. La mente si affacciava vuota sul presente, ma accoglieva le onde del tempo passato. Un passato lontano galassie, che si perdeva nella terra portata via dal vento. Un passato arcaico, così distante, che sembrava sepolto sotto colonne di templi antichi. Così inarrivabile che si confondeva nell'eco di epoche draconiane.

I ricordi tornarono vivi, come sale che bruciava negli occhi.
Il ricordo di quella sera non mi abbandonerà mai. Non ci abbandonerà mai.

Era una di quelle sere fatte di sorrisi e volti abbracciati dal vento tiepido. L'aria liquida fra noi, che lasciava sospesi respiri e rallentava i movimenti. Ci muovevamo in un aquario, in cui il tempo aveva stabilito nuovi parametri. Parametri più umani e meno crudeli.

-Una notte d'amore, non è una notte d'amore senza candele

Mi sussurrasti, mentre ne accendevi una per ogni perla di sale rimasta sulla tua pelle.

Ti osservavo pensando che sarebbe stato un delitto se tu non fossi stata una nobile, sarebbe stato un oltraggio se tu non avessi avuto sangue blu nelle vene. La bellezza aristocratica delle linee di sabbia della tua pelle aveva il sapore di paesaggi lontani e morbidi, aveva il suono lieve del vociare di tribù aldilà del fiume. La tua era pelle di sirena che non aveva mai conosciuto lo sguardo degli uomini.

Eri ancora lì, ma già avvertivo la tua assenza. Con gli occhi ti chiesi quando ti avrei rivista. Tu ti fermasti e riuscisti a cogliere quella piccola ombra che lentamente calava giù. Un sipario crudele e trasparente, che creava distanza ma lasciava intravvedere.

-La vita è come un respiro di balena che si inabissa. E nessuno può rinchiuderlo in una scatola

Io ti fissai come un bimbo deluso.

-Questo vuol dire che non posso rubare i tuoi occhi e tenerli con me per sempre...

Mi sorridesti in silenzio ed io capii. Capii che quello era solo un rifugio, capii che ogni parola che ti tenevi dentro era un piccolo riparo dalle tue paure. Poi accendesti l'ultima candela e con essa scivolò via l'ultimo pezzetto di mare che avevi addosso.

Mi ero illuso.
Mi ero illuso che quelle piccole fiammelle potessero dilatare il tempo, divaricare la forbice di quella notte, che tramonto ed alba avrebbero presto tagliato via. Quello squarcio, illuminato al chiarore della cera, sarebbe stato solo l'ennesimo trofeo inutile da aggiungere al nostro safari impossibile.

Provai a dirti qualcosa, ma non ci riuscii. Mi appoggiasti dolcemente un dito sulle labbra ed ascoltai la tua voce per l'ultima volta. Per l'ultima volta prima che ciascuno dei nostri corpi ricevesse calore dall'altro.

-Siamo foglie destinate a cadere.
C'è un motivo per tutto ciò che svanisce"


Elisa girò la pagina conclusiva del mio romanzo, impilandola sulle altre. Fece una pausa fermando il respiro. Gli occhi impressi ancora dalle ultime parole appena pronunciate. Deglutì socchiudendo gli occhi.

-E' una delle cose più belle che siano mai state scritte

Io sorrisi: ricevere ammirazione dalla propria donna aveva un sapore inarrivabile.

-Jeremy, ti posso chiedere una cosa? Come fai? Come fai a scrivere cose del genere?

-Questo è un piccolo segreto. E' un piccolo segreto che sanno solo gli scrittori

Elisa mi guardò divertita. Si sistemò i capelli dietro l'orecchio come se volesse prestare ancora più attenzione all mie risposte.  Aveva il viso vispo e curioso come un gattino che usciva in terrazzo a giocare per la prima volta.

-Insomma, è affascinante riuscire a plasmare le parole in questo modo. Questa è arte, Jeremy...

Sentii il borbottio dell macchina del caffè. Mi diressi verso la cucina. Elisa mi seguiva in estasi con gli occhi. Quell'espressione la rendeva divina.

-E poi, una curiosità: come mai proprio trentatré capitoli?

Sorrisi: prevedevo che mi facesse quella domanda.

-E' un piccolo omaggio al più grande poeta della storia: Dante scrisse la Divina Commedia in cui, Inferno, Purgatorio e Paradiso erano composti ciascuno da trentatré canti. In realtà, ad esser precisi, l'Inferno contiene anche un canto proemiale...

Elisa si sistemò il palmo della mano sotto la testa. Quando le parlavo di letteratura per lei era magia.

-Sai che ti amo?

Rimasi con il braccio sospeso a mezz'aria. La tazzina ancora vergine.

-Che c'è? Ti imbarazzi se te lo dico?
-No...no, è che proprio ora non me lo aspettavo...
-E quindi dovrei attendere un momento preciso per dirti "ti amo"?

La guardai senza fiatare.

 
 
 

LOVING ELISA BROWN 2/2

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