Creato da fading_of_the_day il 17/11/2010

Fading of the day

....as night takes over

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Messaggi del 03/07/2014

8.

Post n°171 pubblicato il 03 Luglio 2014 da fading_of_the_day
 

I giorni seguenti trascorsero tranquilli: Sinead passava a sistemare il giardino quando occorreva, trattenendosi fino al crepuscolo. Il nostro rapporto era estremamente equilibrato nonché privo di pressioni: una delle poche cose che era cambiata era il bacio in sostituzione del formale saluto.

Non avevamo avuto ancora un "primo appuntamento ufficiale" e, poco a poco, maturai la decisione che era giunto il momento: sarebbe dovuta essere un'occasione assolutamente speciale. Così, un venerdì sera la invitai a cena a casa: era tanto che non cucinavo per qualcuno e sperai vivamente di non aver perso troppo la mano.

Quella sera, Sinead apparì alla porta eterea come una fiaba prima di mezzanotte. Indossava un abito bianco asimmetrico, chiuso in vita con una cinta dello stesso colore. Sul petto, una collana d'oro bianco, con al centro uno smeraldo. Appena aprii la porta, mi sorrise un po' agitata ed imbarazzata. Aveva le labbra deliziosamente lucenti, di un cremisi che staccava sulla pelle, pur rimanendo armonico. I capelli, vaporosi e lunghi sulla schiena, apparivano morbidi come strisce di raso ed erano accompagnati da una fragranza di miele. Mi baciò sulla guancia e sentii la freschezza della sua pelle sulla mia. Era una sensazione che avevo quasi dimenticato e che mi donò un tepore improvviso, come un sassolino caldo che scendeva nella gola.

Il risuonare dei suoi tacchi profanò la vergine quiete della casa. Si trattava di una percezione nuova per me e, spontaneamente, mi venne da pensare a tutte le donne che nel corso dei secoli avevano calpestato quei pavimenti di pietra levigata dal tempo. Tra esse c'era stata anche mia moglie.

Pensai che ognuna di quelle dame doveva essere stata bellissima, come un quadro dipinto in una notte di luna piena. Ognuna di esse si era guardata negli specchi, aveva ammirato il panorama fuori dalla finestra, aveva riso e forse pianto per qualche motivo. Avrei scommesso sul fatto che tutte erano state donne stupende e anche Sinead non era da meno. Era elegante e si muoveva nella casa con garbo e rispetto, come se attraversasse un tempio sacro.

Ci sedemmo per la cena e dall'ampia finestra che dava sul lato a picco sul mare penetrava un raggio di luna, intenso come il faro sulla punta della baia. Sinead si sedette a favore di quella luce, come se ne cercasse il calore. Finito di mangiare, prese entrambi i calici di vino e si diresse verso la finestra. Osservò fuori e poi, con un cenno del capo, mi fece segno di raggiungerla.

-A noi due
Celebrò, facendo toccare il bordo del suo bicchiere contro il mio.

Bevemmo, dopodichè mi prese la mano, accostò il viso al mio e mi baciò a labbra dischiuse. Sentii tutto il calore della sua bocca, intenso come se avesse la febbre. Si staccò da me e mi riprese la mano. Avanzò di un passo e, percependo la mia resistenza, si voltò a guardarmi. Intrecciò le sue dita tra le mie con una presa ancora più salda ed i suoi occhi, i suoi occhi erano i punti di fuga verso cui convergevano le iridi, luminose come due galassie gemelle. Il sorriso nascondeva tra le labbra il motivo di quel contatto fisico, di cui le dita intrecciate ne erano la premessa.

Mi condusse verso la camera da letto, sulla soglia della quale mi spinse delicatamente con la schiena contro lo stipite. Appoggiò le sue mani sui miei fianchi e mi sussurrò con un bacio

-Ti ho aspettato tanto...

Mi passò una mano tra i capelli e, in un attimo, mi ritrovai disteso sul letto, sotto di lei.

Si tolse il vestito e si rivelò ai miei occhi completamente nuda. Mi scrutò dall'alto, con un sorriso complice e due occhi, due occhi in cui leggevo un desiderio che aveva riposato per mille anni. Poi si chinò su di me per baciarmi le labbra e con un soffio di fiato mi sussurrò.

-E' tutto a posto, Jeremy...

Si eresse di nuovo con il corpo e fu inondata ancora dalla luce della luna, che pareva trasmetterle una forza silenziosa, una sorta di gravità opposta, in grado di sorreggerle il busto e sostenerle i seni. Danzò come una farfalla, tormentandosi le labbra ancora intrise di vino rosso. Raggiunse il piacere con un gemito profondo, che squarciò il silenzio della casa come lampo sul mare aperto. Infine, si distese sopra di me e sentii che il suo respiro era quello di una fiera dopo la caccia.

 
 
 

LOVING ELISA BROWN 2/2

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