Fading of the day

Worse Is Next To Come

Qualche istante prima che la seconda catastrofe della serata si abbattesse sulle sue povere membra già provate, dal minestrone babelico in cui galleggiava la sua mente emersero in superficie i più svariati pensieri.

Dapprima iniziò a maledire sonoramente quel locale, inveendo contro sè stesso per non aver fatto scorrere amabilmente la serata in uno dei suoi ristoranti preferiti. Si immaginava di fronte  a lei, mano nella mano, gustando un delicato primo di pesce e sorseggiando un fresco Greco di Tufo. Poi la sua ira puntò il mirino verso il destino avverso che gli aveva fatto incontrare (con tutti i locali che esistono nella capitale....) proprio lei, l'argentina loca.

Infine travasò bile verso le coincidenze aereoportuali che vedevano, proprio quella sera, stanziale a Roma, tutto l'equipaggio della compagnia di bandiera. Infatti, proprio quando era riuscito a salvarsi in calcio d'angolo, mettendo a nudo tutta l'arte diplomatica di cui aveva fatto scorta nel corso degli anni, aveva intravisto una mano alzata, che dalla porta di accesso sembrava salutarlo calorosamente, accompagnata da due intense pupille sgranate di sorpresa.

In quegli ultimi mesi aveva imparato una cosa. Riflettere in rapidità può salvare una vita. Se non la vita in senso stretto, quantomeno la vita in senso lato. Come il più fantascientifico calcolatore quantistico, aveva esplorato in una frazione di secondo tutto il ventaglio di possibilità che si sarebbe aperto di lì a poco, quando il vento di tempesta lo avrebbe travolto nuovamente, per la seconda volta in meno di un'ora.

Ciò che non uccide fortifica, ma lui ci teneva poco a fare l'eroe. Avrebbe solo voluto trascorrere la sua prima serata in compagnia della dolce fanciulla giunta dagli antipodi del globo.

Dopo aver scartato la prima ipotesi, quella coincidente con il "far finta di non riconoscerla" (poco credibile visto che si erano incontrati il giorno prima....), accennò un timido saluto, più per tentar di passare inosservato agli occhi di Emma che per trasmettere compostezza alla beneficiaria del gesto, la quale non si fece scoraggiare dalla sua posa restia, dirigendosi verso la meta a passo spedito.


-Ehi, non credevo di trovarti qui....


Il viso di Laura era ancor più luminoso del giorno precedente. Il trucco esaltava i suoi contorni morbidi. L'abito da sera ed i tacchi facevano il resto. Luca ebbe un sussulto nel realizzare che si trattava proprio della stessa persona del giorno prima. Emma assisteva alla scena incredula, con l'aria di chi ha appena visto riaffacciarsi il secondo spettro della nottata.

Luca respirò lungo, elargendo un largo sorriso, non del tutto sincero.


-Ho fatto un giro per il centro con la mia ragazza e poi siamo passati a prendere una cosa da bere....


Laura si fece subito seria, perdendo parte della luminosità che l'avvolgeva fino a qualche attimo prima. Fece come per cercare Emma con lo sguardo, provando ad identificarla tra gli altri avventori. Luca colse l'impaccio dell'improbabile ricerca e gliela indicò. Emma trasformò il disappunto in un sorriso di circostanza.


-Ho capito.... Senti non voglio metterti in difficoltà, non vorrei che lei facesse strane congetture. Forse è meglio se vi lascio da soli...


Quelle parole indussero in lui un'esperienza extracorporea. Ebbe la sensazione, per alcuni secondi, di liberarsi dal suo corpo ed assistere a quella scena in terza persona. Quello che vide fu un lui molto simile ad un topo da laboratorio, punzecchiato a destra dai falsi sorrisi di Emma, a manca dagli sguardi indulgenti di Laura.

Visto da lì tutto gli sembrava un sogno.
Ma se il sogno era debole, il sognatore lo era ancora di più.

La sensazione era che da lì a breve sarebbe giunta una nuova onda.
E lui sarebbe affondato.