Creato da fading_of_the_day il 17/11/2010

Fading of the day

....as night takes over

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Post n°150 pubblicato il 21 Maggio 2014 da fading_of_the_day
 

Riuscire a mantenere la calma fu davvero difficile. Convicermi che l'investimento di Liz fosse, soltanto un tragico e fatale incidente lo fu ancora di più. Una vocina dentro di me mi diceva che non era stato frutto del caso e che era collegato a tutta quella vicenda.

Ma fosse stato così, Liz in ospedale non avrebbe avuto alcun senso. Lei gli aveva dato tutte le garanzie del caso e lui, a sua volta,  ci aveva assicurato che avrebbe tenuto a bada i tizi dell'NF.

Se c'era davvero lo zampino di quei bastardi schifosi, allora, forse, qualcosa era andato storto. Forse ai tizi dell'NF non erano bastate la sue parola: eppure lui era il capo di tutto e ciò che diceva era legge e verità. Non esisteva un'autorità superiore alla sua.

Dovevo capire, dovevo indagare: non c'era più Madison e prendere in mano la situazione, ora, toccava a me. L'unico problema era che, in assenza di riunioni imminenti della loggia, contattarlo non era così semplice. Mi venne in mente un modo rapido e sicuro ma, al solo pensiero, mi si gelò il sangue nelle vene.

No: non potevo farlo.

Poi mi chiesi cosa avrebbero fatto le mie sorelle nei miei panni. Forse si sarebbero rivolte anche loro a quel contatto. Pian piano si rafforzò in me la consapevolezza che non c'erano altre strade percorribili. Ma la sola idea mi fece stare da cani.

Mi venne la tachicardia: mi precipitai in bagno e vomitai il pranzo. Ci misi una decina di minuti per riprendermi, ma sentivo ancora il cuore andare veloce. Aprii l'armadietto del bagno e tirai fuori la boccetta dove tenevo le mie pillole. Dovevo assolutamente rilassarmi. Feci per aprirla ma mi bloccai.

Poi pensai che, tuttosommato, negli ultimi tempi avevo davvero fatto la brava: ormai mi ero disintossicata. Avevo di molto moderato i dosaggi dopo che il dottore mi aveva detto che dovevo andarci piano, perchè davano dipendenza ed una vagonata di effetti collaterali.

Da quando avevo conosciuto Jeremy avevo limitato l'uso di quella roba. Un po' perchè lui mi faceva stare bene e non ne sentivo la necessità, un po' perchè avevo timore che se ne accorgesse. Insomma: quelle pasticche ti stendevano i nervi ma se ti lasciavi prendere la mano ti mettevano al tappeto. Anche se non dormivi, era come se lo facessi da sveglio. Avevi momenti di assenza in cui ti sentivi totalmente fuori dalla realtà. Una condizione di sonno-veglia che ti estraniava da tutto ciò che ti circondava.

Io, poi, sono sempre stata una che ha avuto problemi con le dipendenze. Il dottor Carlson, il mio terapista, diceva che era un problema da addebitare alla mia fragilità. Allora, succedeva che, nei momenti di maggior abbandono, mi rifugiavo in qualcosa che mi dava sicurezza. Questo "qualcosa" poteva spaziare in un ampio spettro, come, purtroppo, ho avuto modo di sperimentare sulla mia stessa pelle.

Nel periodo post-Stoccolma, eravamo tutte euforiche. Ci sentivamo dei padreterno che potevano fare e disfare tutto a loro piacimento. E quando ti senti così credi di essere più forte di tutto. Insomma, era capitato che avevo fatto le conoscenze sbagliate, compresi certi personaggi che non avrei mai voluto incontrare. Ero finita in un tunnel di festini, in cui giravano droga ed alcool e in cui ti trovavi a fare cose di cui non ti ricordavi,
ma che ti raccontavano
il giorno dopo .

Quella situazione degenerò e la mia fortuna fu che mi accorsi in tempo che stavo entrando una galleria buia e senza uscita. Divenni una tossicodipendente e non me ne vergogno, perchè è un'esperienza che ha fatto parte della mia vita e rinnegarla sarebbe da ipocriti. Passavo intere giornate chiusa dentro casa per non farmi di quella merda, ma l'astinenza era pesante. Mi faceva stare malissimo.

In quei giorni mi sentivo morire e, per lenire il dolore che avevo dentro, mi tagliavo sulle braccia. Una volta ci andai giù pesante e stavo per lasciarci le penne: fortuna volle che abitavo con alcune sorelle che mi ripresero per i capelli. Tra loro c'erano anche Liz e Madison. Da quel giorno capii che per il mio bene, quando le crisi erano particolarmente forti, dovevo farmi legare al letto per evitare di farmi del male. Il risultato fu che mi ruppi due volte i polsi nel tentativo di liberarmi. C'erano fasi in cui gli spasmi erano davvero acuti e mi dimenavo come la bambina dell'Esorcista.

E' stato davvero un bruttissimo periodo, il peggiore della mia vita.
Ma ce l'ho fatta.

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Commenti al Post:
oltre_ogni_suono
oltre_ogni_suono il 21/05/14 alle 10:11 via WEB
Confessioni forti che lasciano cicatrici non solo sulle braccia, ma nella vita intera ed è questo che porta a rielaborare certe fasi del nostro passato, esorcizzandole. Gli atti estremi di autodistruzione sono qualcosa di davvero terrificante a vedersi, figurarsi a viverli e a rendersene conto in seguito. Il tutto marcato ancora di più dal fatto dell'associazione alla bambina del film horror e dei polsi spezzati. Sono vicende e dolori che lasciano senza parole, per questo commenterò poco, perché ci vuole rispetto per situazioni che non si è vissuti sulla propria pelle. Fa solo piacere che lei ne sia uscita e non ricada nel baratro e sorrido quando dice che con Jeremy sta bene e non ha bisogno di assumere nulla. Un abbraccio
 
 
fading_of_the_day
fading_of_the_day il 21/05/14 alle 11:04 via WEB
Combattere contro un nemico invisibile, che vive dentro di te è un'esperienza che lascia strascichi non indifferenti. Rielaborare la figura di Elisa da questa prospettiva è un atto dovuto, se si vuole capirla appieno, se si vogliono fare i collegamenti giusti con le sue azioni, le sue paure, i suoi sbagli. E questo, perchè, ognuno di noi è quello che è stato e non possiamo pensare che con un semplice schiocco di vita sia possibile affrancarci dalle nostre esperienze. Elisa un giorno analizzerà ciò che è stato con più maturità, e le conclusioni a cui arriverà saranno frutto di una riflessione ponderata. Un giorno Elisa sarà una donna matura, anche se ciò non vorrà dire, necessariamente, che la percezione che avrà di sè stessa sarà quella più aderente al percorso che ha compiuto. Ti abbraccio e ti auguro buona giornata.
 
   
oltre_ogni_suono
oltre_ogni_suono il 21/05/14 alle 11:27 via WEB
Ma, infatti, questo è un pezzo di puzzle che mancava al quadro di nome "Elisa" e tanti altri mancano (e mancano alla vicenda intera). Diciamo che, nonostante la giovane età della nostra protagonista, di sbagli ne ha fatti tanti. Credo che se avesse avuto accanto più figure fisse, le avrebbero risparmiato qualche errore. Per un po' ha vissuto anche lei un momento di gloria, ma quella era tutta finzione. La cosa importante è che questa esperienza negativa sia passata, anche se adesso si trova in una situazione forse peggiore perché la vita la sta rischiando adesso ma per mano di altri o sta vedendo le persone a lei più care minacciate. Il tuo è un puzzle mooolto interessante.
 
     
fading_of_the_day
fading_of_the_day il 22/05/14 alle 08:25 via WEB
Ho poco da aggiungere al tuo preciso quadro della situazione, se non che una delle cose che rendono Elisa così intrigante, è proprio la sua fragilità. Questo è,molto probabilmente, la caratteristica che ne ha fatto innzmorare Jeremy. Un abbraccio e a presto.
 
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