Fading of the day

18.

Nonostante i nostri sforzi, le ricerche non diedero i frutti sperati. Passammo in rassegna tutte le chiavi presenti in casa, ma nessuna di esse aveva nemmeno la forma adatta per poter entrare nella serratura. Trascorso qualche giorno, ci arrendemmo e la scatola cadde nel dimenticatoio.

Un pomeriggio in cui Sinead si tovava al negozio, suonò il campanello: un giovane molto ben vestito che esibì un tesserino qualificandosi come impiegato del Dipartimento di Urbanistica del Comune di Kirkwall. Mi spiegò che era in atto una revisione dell'archivio catastale: si stava migrando verso un sistema informatico che avrebbe messo al bando chili e chili di polverosa carta. In mano aveva una valigetta che conteneva una serie di strumentazioni apparentemente molto avanzate. Mi illustrò che, con quelle diavolerie, riusciva ad aggiornare in tempo reale l'archivio remoto del dipartimento. Si trattava di un GPS  in grado di fornire con esattezza entro pochi metri, le coordinate geografiche di ogni abitazione di Kirkwall e di una specie di pistola laser, che la mia ignoranza assimilò a quella vista in qualche pellicolla di fantascienza, avente lo scopo di misurare la metratura dei vani.

Era quasi l'imbrunire quando rincasò Sinead, come sempre, accompagnata dal profumo di fiori. Aveva l'abitudine di portare con sè quelli non più freschissimi, ma ancora in buono stato. Il risultato era che avevamo, ogni giorno, fiori in casa. Mi salutò con un bacio ed il sorriso di una bimba all'uscita da scuola.

-Certo che qui siete belli avanti. Per curiosità: quanto pagate di tasse?

Sinead mi scrutò girando il capo come i gufi.

-Beh - proseguii io - oggi pomeriggio è venuto un giovanotto del Dipartimento di Urbanistica del Comune perchè stanno informatizzando le mappe catastali della città . E' venuto con un'attrezzatura che sembrava uscita da Guerre Stellari...

Sinead cadde dalle nuvole.

-Non ne sapevo assolutamente nulla, a dir la verità... E un po' mi pare strano, perchè se ci fosse un progetto in atto, inizierebbero da noi, giù in paese. O, quantomeno, sarebbe girata voce...

A quelle parole sussultai.

-Beh Sin, magari stanno facendo delle rilevazioni-pilota, andando a campione solo su alcune abitazioni. Potrebbe darsi che il progetto ancora non sia partito a tappeto...

Sinead non sembrò totalmente convinta dalle mie parole e decise che fosse buona cosa fare qualche domanda in città.

La sera stessa mi chiamò Fiona per chiedermi se avessi aperto la scatola.

-Ho setacciato casa, ma non ho trovato assolutamente nulla che possa essere lontanamente assimilabile ad una chiave. Tra parentesi, non so se hai notato, ma la serratura è davvero molto strana: sembra quasi che non sia di metallo la chiave in grado di aprirla...
-Cosa te lo fa supporre?
-Beh, la serratura non ha il consueto nottolino di metallo e l'alloggiamento dell'ipotetica chiave è costituito da solo legno
-E secondo te è un particolare rilevante?
-Non sono un esperto di queste cose, ma l'anima di metallo serve a preservare la filettatura della chiave ed a mantenere l'operatività del meccanismo nel tempo. Il legno è un materiale facilmente degradabile, che alla lunga si danneggerebbe...