Fading of the day

32.

Come due bambini curiosi di aprire il nuovo giocattolo, ci fiondammo in camera da letto. Mancava ancora la seconda pagina della lettera, ma Elisa raccomandava di leggerla solo quando fossimo giunti in fondo al cunicolo. Ci premurammo di prendere delle giacche, supponendo che potesse far freddo una volta sottoterra e ci attrezzamo con due potenti torce a batteria.

Avevamo aperto talmente tante volte il guardaroba senza sospettare che ci fosse un passaggio segreto, che rimanemmo basiti quando spostando la cassettiera, si rivelò ad i nostri occhi il coperchio della botola: era un nascondiglio assolutamente ben congegnato nonché insospettabile. La manovra non fu facile e mi stupii di come Elisa, gracile com'era, fosse stata in grado di muovere la pesante cassettiera. La botola era rettangolare ed aveva, grossomodo, le dimensioni di un tombino stradale. Con un rapido calcolo mentale mi resi conto che Elisa aveva ragione: lo spazio era sufficiente affinchè un uomo adulto e di corporatura media potesse agevolmente attraversarne il varco. Alzai il coperchio ed un odore di stantio mi invase le narici, facendomi tossire di disgusto. Sperai vivamente di non trovare brutte sorprese là sotto, sottoforma di insetti o topi. Sinead interpretò il mio pensiero e mi guardò divertita.

-Si vede che sei un ragazzo di città...
-E perchè tu dove vivresti scusa?
-Da piccola, alla fattoria dei nonni davo la caccia alle lucertole collezionavo insetti...
-Ma che passatempi spassosi... Ci si divertiva da quelle parti, insomma...

Con le mani feci alcune prove aprendo e chiudendo la botola per testare la resistenza dei cardini. Sembrava tutto in regola, ma non mi sentivo ancora totalmente tranquillo.

-Se Paredes è venuto a "farci visita" non è escluso che qualcun altro, ora che lui è passato a miglior vita, torni a  fare le sue veci...

Volevo cautelarmi che nessuno, durante la nostra visita agli "inferi", potesse tirarci qualche brutto scherzo. Mi diressi veso la porta di casa e sprangai la serratura. Feci lo stesso con gli scuri di tutte le finestre della casa e, non contento, una volta ritornato in camera da letto, serrau la porta e mi infilai la chiave in tasca.

-Ecco - esclamai raggiante - ora siamo sicuri che rimarremo soli durante la nostra "passeggiata"...
-Ecco - fece eco Sinead prendendomi in giro - ora siamo sicuri che se avremo problemi lì sotto, nessuno avrà la possibilità di venirci a salvare...

La osservai deluso: non avevo pensato a quella eventualità, ma rimediai subito. Presi un vecchio e pesante ceppo di legno dal camino e lo utilizzai per fermare il coperchio della botola, in modo tale che non potesse richiudersi alle nostre spalle per alcun motivo.

Sinead prese a ridere a crepapelle.

-'More, però io ancora non mi sento al sicuro: e se ci fosse un terremoto che spostasse il ceppo in modo da far richiudere la botola? E se un'astronave aliena si aprisse un varco nel muro e sparasse un fascio di raggi gamma nel cunicolo?
-Ah ah ah, che simpatica umorista... Cammina, forza... Sarai la prima a scendere giù: come si dice? Prima le signore...