Creato da fading_of_the_day il 17/11/2010

Fading of the day

....as night takes over

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In A Reverie - "Memories" (Part II)

Post n°69 pubblicato il 15 Dicembre 2011 da fading_of_the_day
 

 

Quella frase mi é scorsa davanti agli occhi come una striscia ininterrotta e ripetitiva. E non ti nascondo che ho pianto. 


Perchè, Emma, ti ho adorata, anche se ciò che mi e rimasto tra le mani è un fiore mai cresciuto.

Da un mese non ti vedo.
Sei partita per sistemare le tue cose con lui ed è accaduto ciò che immaginavo. Sei rimasta lì. Mi pare di vederlo mentre ti convince delle sue ragioni, mentre luccicano i rovi malevoli nei suoi occhi e tu, mani nelle tempie, annuisci con lo sguardo assente, rapita dall'alchimia dell'inganno.

Ora tutto sembra essersi spento, dissolto nel crepitio del fuoco d'inverno.
Tutto pare essersi sciolto nell'oceanica creatura sopita che separa i nostri continenti.

Mi sento inerte, mi sento come una macchina programmata per funzionare esattamente come vuoi tu. Sono una macchina che sanguina ma non dimostra emozioni, che piange nel suo interno non appena il sonno l'avvolge. E si risveglia solo quando il tormento dei suoi nervosi circuiti provoca turbolenze sotto la pelle. 

Oggi sono luce flebile e morente. Perchè tu mi dai e mi togli.

Eppure avevo promesso a me stesso che avrei provato. Che avrei provato rialzarmi come cavaliere stanco ma non domo ed a raccogliere i miei vestiti come fossero pezzi di un'armatura segnata dalle onde del vento. Avevo promesso che avrei provato a riavvicinarmi a quella vetrina dalla quale ti guardavo e contro la quale mi schiacciavo il naso come un bimbo che ammira il trenino dei suoi deisderi.

Ma mi sono reso conto che non ce la faccio. Non ce la faccio a ricominciare daccapo, a riprendere la lotta per averti. E sfioro quel vetro come quando passeggiavo le punte delle dita attorno ai tuoi occhi. No davvero, quel vetro è troppo spesso e freddo perchè possa passarci attraverso di nuovo. Troppo duro perchè possa infrangerlo senza sanguinare ancora.


Emma, vorrei dirti che tornerò a cercarti, che prenderò quell'aereo e cambierò le mie stagioni. Ma ho paura di non farcela.
 
Sono trascorsi dodici mesi da quando mi contattasti via email e non riesco a credere come tutto ciò sia stato innescato da poche e semplici righe. E come tutto possa essere finito così. Ci siamo conosciuti un po' per volta e la fortuna ci baciato le guance permettendoci di incontrarci. Forse le sono stato in debito per troppo tempo ed ora mi sta chiedendo di saldare.

Emma, oggi sei un sogno che inizia a sgretolarsi, una luce opaca che filtra da un vetro sporco e si sforza di allungarsi e conquistare spazio sulla parete vuota.

Emma, se solo potessi soffiare via la polvere dalla tua foto, e potessi... potessi di nuovo raccogliere il vivido schiocco delle tue labbra sulle mie.

Emma, se solo potessi morire prima di svegliarmi...

 
 
 
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