Creato da fading_of_the_day il 17/11/2010

Fading of the day

....as night takes over

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Post n°157 pubblicato il 30 Maggio 2014 da fading_of_the_day
 

Capii l'importanza del cambio della guardia al dipartimento solo due giorni dopo il mio colloquio con Gordon. Al matrimonio mancavano tre giorni e quella mattina ricevetti una chiamata da McIntyre, mentre stavo provando il tight dopo gli accorgimenti sartoriali, eseguiti magistralmente dal Clark's. Il neo-commissario mi tenne al telefono una buona mezz'ora, spiegandomi i dettagli di un intricato giro di telefonate, incontri e rivelazioni.

Gordon, avendo ricevuto le mie assicurazioni sul buon esito della faccenda, era entrato in contatto con Anglesey, il capo dell'NF. Avere conferma da parte delle autorità che la longa manus esecutiva di tutta quella bieca operazione era Tom Brown, mi gettò ulteriormente nello sconforto.  In virtù della posizione privilegiata che la sua attività gli garantiva, era l'unico in grado di gestire in modo efficiente tutta quella faccenda, seminando terrore e morte.

McIntyre proseguì, confermando che la Loggia avrebbe pagato: tuttavia Gordon voleva la testa di Tom. Era un atto dovuto in rispetto delle sorelle che avevano perso la vita per la Loggia. Anglesey, che, a quanto avevo capito, non avrebbe avuto difficoltà a vendere la propria madre per convenienza, decise che il sacrificio si poteva fare. Così, Tom fu arrestato da Scotland Yard con un triplice capo d'accusa: aggressione, omicidio preterintenzionale ed omicidio volontario. McIntyre mi rivelò che per leggi vigenti, non era così remota la possibilità che gli dessero un paio di ergastoli.

La risoluzione del caso era avvenuta con tempestività grazie alle doti del nuovo ispettore, il quale era riuscito ad oliare i meccansimi giusti, giostrandosi tra politica, società segrete e legge. McIntyre aveva fatto centro laddove l'integrità e l'incrollabile fiducia nelle istituzioni di Friedman avevano fallito. Per risolvere questioni del genere era necessario essere in grando di saltellare aldilà ed aldiqua dei canonici confini e McIntyre aveva dimostrato una innata scaltrezza, fors'anche motivato dalla tragedia personale che aveva colpito sua figlia Liz.

Quella telefonata mi lasciò la vivida sensazione che se avessimo proseguito nel battere i sentieri ufficiali, ci saremmo impantanati in un circolo vizioso che mai ci avrebbe permesso di venire a capo della questione. Le parole di McIntyre, in parte, mi confortarono. Sbrogliata l'intricata matassa, mancava pochissimo affinchè quell'incubo terminasse: tre giorni ed il mio matrimonio erano l'ultimo ostacolo verso la felicità.

C'erano però alcune questioni che mi bruciavano dentro e che volevo assolutamente acclarare. Lo dovevo a me stesso, alla mia serenità. Avevo un mucchio di cose da fare in quei tre giorni, compresa l'organizzazione della partenza per Montreal. Per cui dovevo sfruttare il tempo che rimaneva a mia disposizione al meglio per togliermi tutti i dubbi e le perplessità con cui mi ero arrovellato il cervello in quei mesi.


-Tom, voglio sapere solo una cosa da te. Perchè?

La divisa arancione da detenuto creava un riverbero acceso, quasi gioioso, inappropriato per il luogo e per il momento. Un riflesso sgargiante, come quello che proiettava il disegno di un bambino contro i vetri in una giornata di sole.

Tom era visibilmente dimagrito: in cella immaginavo che di Guiness ne scorresse pochina. La barba si era fatta lunga ed incolta, mentre qua e là ciuffetti bianchi erano i segnali inequivocabili delle primavere trascorse.

-Soldi

Rispose asciutto e senza guardarmi, sfregandosi la barba con la mano.

-Scrittore: ricordati che sono due i motori del mondo. Uno è il sesso, l'altro sono i soldi. Del sesso non so che farmene: le donne mi hanno sempre dato più guai che altro. I soldi invece sono compagni silenziosi, che fanno esattamente quello che dici. I soldi ti assecondano sempre

Sembrava davvero la logica di un criminale egoista, misantropo ed abbagliato dalla superbia. In realtà, si trattava della lucida follia che solo il senso di appartenenza ad una comunità ti accendeva dentro. Lottare per una ideologia, farsi il portabandiera di un sentimento comune, spesso, portava a prevaricare la propria logica, la propria morale.

Lo guardai con disgusto, non facendo nulla per nascondere la delusione ed il ribrezzo che nutrivo per un individuo così cinico che, per tutto quel tempo, aveva ingannato me e tante altre persone.

-Parliamo di Madison

Gli occhi di Tom si illuminarono. Era chiaro che il ricordo della bella americana non gli era indifferente.

-Non volevo ucciderla scrittore. Era solo una puttanella a cui piaceva essere guardata e che aveva iniziato a creare un po' problemi, a fare un po' troppo la difficile. Così ho deciso di farle prendere un bello spavento. Ma lei ha tirato le cuoia...

-E perchè Liz?

Strinse gli occhi e comparve un ghigno da Joker.

-Dopo le prime due aggressioni ci aspettavamo che la Loggia recepisse il segnale e ci desse quello che ci spettava. Ma hanno giocato a fare quelli inamovibili, quelli tutti di un pezzo. E noi per far capire loro con chi avevano a che fare ci siamo andati giù pesante...

Continuavo a guardarlo con le braccia conserte e gli occhi vitrei. I miei pensieri offuscati da una patina opaca che non mi permetteva di mettere a fuoco quella logica folle. Lui colse la mia empasse e proseguì.

-Forse per te sarà difficile da capire, ma per noi si tratta di seguire un ideale. Si tratta di qualcosa di più elevato, dell'interesse del movimento. Erano atti intimidatori che attaccavao la Loggia. E' in piccolo, quello che fa la mafia italiana quando uccide i giudici: li uccide non per il gusto di farlo, ma per mandare un segnale allo Stato. Capisci cosa intendo, scrittore?

Capivo, perchè avevo letto diversi articoli del New York Times su quegli eventi di metà anni novanta.

-Posso arrivare a capire tutto Tom, ma aggredire Elisa, tua figlia Tom... Tua figlia... è una cosa davvero inconcepibile. Io... io...

Non riuscii a trovare le parole per concludere quel concetto, forse perchè non esisteva nessuna espressione in grado di commentare un atto così vile. Tom non rispose verbalmente e mi lanciò, di nuovo, un ghigno. Lo guardai con sprezzo e lui tossì secco, con un movimento stizzoso, che denunciava un certo nervosismo. Poi si schiarì la voce e riprese.

-Eravamo stanchi, scrittore, stanchi di aspettare. La Loggia di Scozia ha un debito con noi, un debito molto alto. E non è in grado di pagarlo autonomamente. Aveva bisogno di te. O meglio di voi. Te ed Elisa. La mia bambina ha sempre avuto un bel caratterino: impulsiva come la madre. Mi sono sentito in dovere di darle una lezione, quella lezione che non le ho mai potuto dare come padre

Lo guardai e notai una lieve incrinatura nell'espressione, una piccola crepa che si apriva al pensiero di aver fatto del male a sua figlia. Ma fu un attimo, perchè poi Tom riprese la sua postura impenetrabile, da rettile, serrando la mascella da alligatore che gli permetteva di azzannare la preda alla gola.

-Non guardarmi così, scrittore. Io sono solo un'esecutore materiale, sono solo la punta dell'organizzazione. Quello che, quando serve, si sporca le mani

Iniziavo ad averne abbastanza di quell'individuo ma c'erano ancora due cose che volevo sapere.

-E l'incendio al pub cos'è stato?

Tom rise.

-Quello è stato l'unico episodio in cui eravamo tutti d'accordo. La Loggia, l'NF, i russi ed io. Servivano soldi facili con l'assicurazione e bisognava confondere un po' le acque. Dall'alto qualcuno iniziava a fare collegamenti e tornava a circolare, pericolosamente, il nome del National Front

-E, dimmi, mi hai mentito anche sul fatto che Elisa non sapesse nulla che eri suo padre?

Mi guardò di traverso con un falso sorriso.

-Mi serviva un modo per impietosirti, per portarti dalla mia parte... C'est la vie, scrittore, c'est la vie...

In quel preciso istante risuonò la sirena che dichiarava conclusi gli incontri con i detenuti. Due secondini arrivarono e Tom si alzò in piedi. Lo presero sottobraccio e lui, prima di voltarsi, mi guardò di traverso e fu la prima volta da quando ero lì che rividi il vecchio sguardo triste di Tom. Lo stesso con cui mi aveva raccontato i suoi tormenti di padre.

 
 
 
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