Fading of the day

21

Mancava all'appello un personaggio a tutta la vicenda.
Tremavo al solo pensiero di sentire il suo nome pronunciato dalle labbra di Madison.

Ma l'aria non accolse la mia preghiera.

-Elisa quel giorno chiese di attaccare più tardi perchè doveva incontrare Robert.

Incrociatore in B11 affondato.

La guardai ed anticipò la domanda che stavo per farle.

-Ho sentito Elisa parlare al telefono con lui il giorno prima e darsi appuntamento
-Per cui sei sicura che stesse parlando con Robert?
-Dal tono che aveva Elisa direi proprio di si...

Madison fece una pausa, quasi attendendo una mia reazione. Aveva un cubetto di ghiaccio in bocca con cui giocherellava, passandoselo da una parte all'altra. In un'altra epoca avrei fatto qualcosa di molto diverso dal rimanere fermo sulla mia sedia.

Anche in quel momento in cui ero disorientato, Madison riusciva a calamitare la mia attenzione, con una maestria, forse, involontaria, ma sicuramente professionale nella qualità di esecuzione. Madison era depositaria di un potere, lontano e solido, che godeva di sedimenti genetici lunghi generazioni e migliaia di anni. Madison aveva ereditato il potere della seduzione femminile più autentica e consapevole. Mi piantò i suoi occhi dentro come per leggere quello che sentivo, due elettromagneti che attraevano la limatura di ferro dei miei pensieri e li trascinavano via, vinti da una irrefrenabile corrente unidirezionale.

Rimasi in silenzio e svuotato, anche se non mi stupirono più di tanto le sue parole. In parte me lo aspettavo. O meglio, la parte gelosa di me se lo aspettava ed aveva già maturato il presentimento che Robert si fosse riaffacciato sulla vita di Elisa. Ciò, ovviamente, non implicava assolutamente che c'entrasse con l'aggressione, ma avrebbe rappresentato un'evidenza concreta su cui riflettere.

Nonostante fosse non banale mantere la lucidità, realizzai che, in quella fase, era importante tenere separate le congetture dai fatti inoppugnabili e, trasversalmente, le questioni private da quelle pubbliche.

In quel lago disordinato in cui galleggiavano relitti così tanto eterogenei, trovavo davvero pochi punti fermi. Ma una cosa l'avevo ben chiara: mi resi conto che erano tanti gli aspetti che non conoscevo di Elisa. Era il caso di mettere in preventivo una bella chiacchierata. Sarebbe servita per le indagini e per noi due.

-Mi avevi già parlato di questo tizio e, in effetti, sembra che Scotland Yard stia già facendo degli accertamenti

-Riguardo a cosa di preciso?

Madison apparve di colpo interessata a ciò che potevo sapere.

-Beh, più o meno, la solita routine... Stanno cercando di capire se ha lasciato la Svezia e si è recato davvero qui ad Edimburgo. Certi aspetti di un indagine devono essere verificati con assoluta certezza.

Mi guardò interlocutoria, con gli occhi grandi e scuri e le labbra tormentate, arrossate dal freddo.

-Immagino che stiano controllando scali aerei, prenotazioni, dogana, check-in... - conclusi
-E credono di trovarlo così? Robert non è uno sprovveduto...

All'improvviso mi si accese una lampadina.

-Madison correggimi se sbaglio, ma da come ne parli sembra che tu conosca abbastanza bene Robert...

Madison sorrise mordendosi il labbro inferiore.
Poi le comparve un ghigno da fiera. Ed io capii.